Faq del nutrizionista

 1) Per essere considerata tale, una corretta alimentazione,  di quanti pasti giornalieri deve essere composta?

La comunita’ scientifica riconosce che il consume di pasti numerosi (5-6 a seconda delle situazioni – e suddivisi in pasti principali e spuntini) favorisca il metabolismo e di conseguenza il dimagrimento

Gli stessi processi di digestione ed assorbimento richiedono una spesa energetica e quindi un aumento del metabolismo che, di fatto, sta alla base di un processo fisiologico di dimagrimento.

A questa reazione diretta si associa una reazione indiretta del fisico, che percepisce la pluralita’ dei pasti giornalieri come un vero e proprio segnale di abbondanza di energia e nutrienti, con conseguente innalzamento della spesa energetica e inibizione della produzione di energia di riserva (grasso).

Inoltre, la frequenza nell’assunzione di cibo e’ direttamente proporzionale ad un aumento di attivita’ tiroidea,che secerne piu’ ormoni T3 e T4, ulteriormente attivi nell’incremento del metabolismo basale e quindi della spesa energetica.

Quindi, mangiando piu’ volte bruciamo di piu’!

 2) E’ giusto bere durante i pasti?

Orientativamente no, bere durante i pasti elevate quantita’ di acqua diluisce i succhi gastrici con un effetto di rallentamento nei confronti del meccanismo digestivo.

Per contro, bere prima dei pasti un paio di bicchieri di acqua potrebbe aiutarci ad anticipare il senso di sazieta’ , con conseguente effetto benefico per chi seguisse una dieta dimagrante a basso apporto calorico

 3) Buongiorno, mi chiamo Marco, ho 29 anni, e da poco ho abbracciato la filosofia vegetariana. Informandomi un po’ sul web ho notato che esistono teorie contrastanti circa il rischio di carenza di ferro nelle diete vegetariane/vegane. Posso avere qualche delucidazione in merito?

La convinzione che questo minerale sia carente nella dieta vegetariana/vegana è dovuta al fatto che il ferro contenuto nei vegetali è meno biodisponibile rispetto a quello che si trova nella carne. Ovviare a questo problema è in realta’ piuttosto semplice: basta introdurre nello stesso pasto cibi che contengano molta vitamina C, la quale aiuta ad assimilare meglio il ferro di tipo vegetale. (Per i vegetariani inoltre si consiglia di consumare lontano dai pasti i latticini, che per via del loro contenuto di calcio hanno l’effetto opposto e possono ridurre l’assimilazione del ferro).

 4) Buongiorno, sono una donna di 54 anni e recentemente ho avuto qualche problema di salute. Parlando con amici mi sono convinta a provare l’alternativa vegana per un periodo al fine di cercare di migliorare il mio stato di salute. Il mio medico mi ha allarmato sul rischio di andare incontro a carenze vitaminiche. E’ vero? Se si, quali sono le vitamine in questione?

 In linea di massima no, tranne per quanto concerne la vitamina B12 e in alcuni casi la vitamina D. Per quanto riguarda la vitamina B12, in una dieta vegana sarà sicuramente carente poiché si trova esclusivamente in prodotti di origine animale (i vegetariani la possono introdurre attraverso il consumo di latticini e uova). Per risolvere questo problema si possono utilizzare specifici integratori e comunque assicurarsi di potenziare la flora intestinale, in quanto direttamente responsabile della produzione di B12.

La vitamina D, invece, necessita dell’esposizione alla luce del sole, se questo fattore dovesse venire meno, sarebbe necessario introdurre la suddetta vitamina attraverso l’assunzione di alimenti vegani a cui è stata addizionata (i vegetariani la possono introdurre attraverso l’assunzione di latticini).

 5) Quali possono essere dei consigli generali per l’alimentazione durante la menopausa?

Oltre a sostanze in grado di fornirci il calcio, si consiglia di assumere sostanze con attività simil-estrogenica, per controbilanciare la diminuzione di estrogeni e progesterone tipica della menopausa. Sostanze di questo tipo sono i fitormoni contenuti per esempio in prodotti a base di soia, semi di lino, riso integrale, the verde, finocchio. Oltre ai fitormoni esistono i bioflavonoidi contenuti soprattutto negli agrumi e nel grano saraceno. Si consiglia inoltre di introdurre con la dita un giusto quantitativo di acidi grassi essenziali, selenio e vitamine del gruppo B.

 6) Esistono abitudini alimentari che in grado di preservare la compattezza della pelle e prevenirne il decadimento?

Una buona alimentazione può sicuramente essere un fattore positivo per la salute della pelle. In primis è indispensabile mantenere un buono stato di idratazione bevendo circa un litro un litro e mezzo di acqua ogni giorno. Per mantenere una pelle giovane inoltre si possono introdurre con la dieta tutti i cibi anti radicali liberi, per esempio quelli ricchi di vitamina C. Oltre ad essere un antiossidante la vitamina C aiuta a mantenere il collagene. Un’altra vitamina importante per la salute della pelle è la vitamina A contenuta nelle verdure a foglia verde.

 7) Ho da qualche giorno terminato un ciclo antibiotico e, nonostante l’integrazione di fermenti lattici, continuo ad avere problemi intestinali. Esistono consigli alimentari specifici per ritornare in forma?

Assolutamente si: conseguentemente ad una terapia antibiotica i microrganismi “benefici” che vivono all’interno del nostro tratto gastrointestinale vengono danneggiati e ridotti in quantita, con conseguente svantaggi alla funzione metabolica da loro svolta, fondamentale per il nostro benessere.

Spesso questa situazione, se non trattata adeguatamente puo’ degenerare in un quadro clinico di disbiosi (proliferazione di batteri “nocivi”).

Bisogna quindi cercare di ridurre il piu’ possibile cibi molto raffinati (farinacei, dolci, cibo spazzatura, ecc), mangiare poco e spesso durante la giornata, bere tanta acqua al fine di eliminare le tossine e privilegiare la verdure.

Discorso a parte va fatto per la frutta: il consume della stessa, infatti , apportando zuccheri semplici (fruttosio), andrebbe valutato di caso in caso, e sicuramente evitato in associazione ad altri alimenti.

Domande e risposte a cura del Dottor Paolo Carta